Bianca Guiscardi era di una bellezza accecante. E incarnava tutte le virtù desiderabili in una donna: in lei, alla bontà d’animo e alla gentilezza si accompagna una fermezza di carattere poco comune tra le fanciulle del XIII secolo.
La sua bellezza era addirittura eccessiva. Un nobile malvagio perse la testa per lei: la sognava, la bramava con tutte le sue forze, era il suo solo e unico pensiero. Sapeva che lei non avrebbe mai accettato di diventare la sua sposa. Ma ciò che non poteva avere pacificamente, lo avrebbe ottenuto con la forza.
La braccò come se fosse un animale. Bianca riuscì all’ultimo istante a rifugiarsi tra le mura amiche del castello di Oria. Da cui sperava di scampare a quell’uomo violento.
Ma il nobile era accecato dai suoi desideri. Gli bastò un manipolo di uomini, decisi e senza scrupoli: riuscì a entrare nel castello di Oria. Mettendo a ferro e fuoco il maniero, uccidendo chiunque si parasse di fronte a lui.
Bianca non poté fare altro che osservare, impotente, lo scempio. Con il senso di colpa e la disperazione che le rodevano l’anima. Cercò, ancora, disperatamente, di darsi alla fuga. Ma le fu presto chiaro che era troppo tardi.
Fece appena un cenno a una delle sue serve. Le fu portato ciò che aveva chiesto. Bianca Guiscardi si pugnalò al cuore prima che il nobile malvagio potesse irrompere nelle sue stanze.
Il fantasma di Bianca percorre ancora le sale del castello. Si affaccia alle sue finestre. La sua bellezza è ancora quella di un tempo. E la sua immagine è talmente realistica da sembrare una donna viva.
Ma quando qualcuno tenta di toccarla, scompare nel nulla.
Vedi anche: Castello di Oria (BR)
Fonte: www.storiedifantasmi.it