E’ palese che, sin dal suo esordio, Mia Martini ha dato una svolta ai testi triti e ritriti dove imperano i cuori che fanno rima baciata con gli amori. E’ innegabile constatare in essi un risveglio femminile, nell’evidenziare la trasformazione dell’immagine di una donna che acquista coscienza di se, attraverso percorsi di dolore e di sofferenza, e di un’artista che ha precorso i tempi.

 

A conferma dello stretto connubio tra l’artista e la donna, riecheggiano le parole della stessa Martini: Vivo esattamente come canto, le emozioni che trasmetto passano attraverso il mio corpo; questo mio modo di essere, pur rappresentando la reale differenza tra una cantante e una grande interprete, lo pago a caro prezzo.

 

Un suo prezioso compagno è stato Enzo Gragnaniello, e su di lui commenterà entusiasta: è un grande artista e sono felice di questo incontro. Il suo in realtà è un dialetto napoletano trasformato in italiano, perché della sua lingua conserva alcune espressioni tipiche. La sua maniera di esprimere i concetti è molto semplice, ma anche molto toccante.

 

Uno dei brani più importanti della loro collaborazione è Donna. Ecco come commentano entrambi la loro conoscenza e la genesi di questa canzone.
L’ho vissuta nel momento più allucinante della sua vita, rivela Gragnaniello. Anche fisicamente non era al massimo, il suo viso trasmetteva sofferenza ed è questa immagine che ho avuto subito di lei, non appena l’ho conosciuta, la mia Mimì. Mi avevano chiamato due impresari, conosciuti nel napoletano come il gatto e la volpe, al telefono, e mi dissero che volevano farmi sentire questa artista. La vedo esibirsi accompagnata soltanto da un pianista e quando la sento cantare rimango fulminato sulla sedia, sento qualcosa che vibra e mi dico : -che cosa sta succedendo? Perché questa donna canta così? La sua è una voce dell’anima, e mi domando come un’artista così grande possa essere maltrattata da tanta cattiveria. Avverto una forte emozione. Questa per me è la più grande cantante che io abbia mai sentito.. Alla fine del concerto ci presentano e istintivamente ci abbracciamo, è un bell’ incontro. Avevo già cominciato a comporre Donna e quando tornai a casa continuai a scriverla per tutta la notte pensando a lei.

 

E prosegue: Dopo qualche giorno, la invito a casa mia ai Quartieri Spagnoli ad ascoltare il provino, lo vuole sentire almeno cinque volte, le piace tanto e mi chiede come è possibile che abbia scritto questo pezzo, calandomi nella sensibilità femminile. Percepisco il suo cambiamento, come se le abbia trasmesso una carica dentro, una energia, una linfa di cui lei ha bisogno in quel momento.
E così nasce questo grande rapporto forte tra me e lei, una interprete che ha trasformato con il passare degli anni la sua voce, non più quella vocina bella degli inizi, ma capace di vomitare note ed emozioni, e questo è cantare… solo John Lennon ha espresso come lei certe cose in maniera toccante.

 

E, infatti, l’apice del risveglio della coscienza femminile, viene raggiunto dalla grande artista proprio con Donna, una perla del 1989, dal testo straordinariamente moderno e al passo con i tempi, dove è fortissimo il connubio tra la sfera personale e la sua arte, così come racconta la stessa Mimì:

 

 

Nel brano non vi è descritto un solo tipo di donna, si parla di diverse violenze che si fanno alle donne e non solo quelle fisiche; come diceva il grande Lennon: la donna è il negro del mondo. La donna è la cattiva coscienza, è la madre; la donna è colei che deve capire, è il trat d’union, è quell’equilibrio…; la donna è la follia, la tentazione; la donna è il dubbio ma è anche la soluzione. Mi ritrovo in questo testo e lo sento perché ho subito delle violenze sia come artista che come donna.

Elaborazione testo di Pippo Augliera dal libro La voce dentro

 

 

Fonte: http://questimieipensieri.blogspot.com/2014/03/come-nasce-una-canzone-donna-commentata.html

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