LOZZO ATESTINO (PADOVA).
La leggenda
Quel volto che appare nel castello potrebbe appartenere alla giovane donna murata viva per un amore proibito. E quegli strani rumori potrebbero essere “dispetti” della figlia di Germano Ghibelli, antico signore del castello, morta per disperazione per non aver potuto sposare l’uomo della sua vita. Chi in quel momento soffre di pene d’amore la può vedere, secondo la leggenda, affacciarsi in lacrime fra i merli delle mura del castello.
Il Castello
Come la maggior parte dei castelli edificati nei secoli 13° e 14°, questo di Valbona ha la pianta pressoché rettangolare, con i lati di circa quaranta e venticinque metri. Ha quattro torri esagonali, coronate da merli ghibellini e guelfi, due torri a pianta quadrata, ora senza merli, ed una torre maestra pure a pianta quadrata e senza merli, quasi al centro del castello. Internamente il castello è ben conservato: ha un cortile attorno al quale erano situati i locali destinati al ricovero degli uomini, dei cavalli e dei materiali.
A testimonianza della signoria Carrarese sul Castello si vedono ancora gli stemmi con il carro e con il cimitero, scolpiti in pietra tenera, collocati sulla porta del lato ponente; le quattro ruote del carro, costituenti lo stemma dei Carraresi , sono a destra ed ancora abbastanza conservate; a sinistra c’è il cimiero alquanto corroso dal tempo ma che ancora lascia scorgere bene l’insegna costituita da una testa cornuta di Sraceno. Sulla porta del lato opposto è rimasto solo il cimiero simile al precedente. Oggi il Castello di Valbona è una splendida e ancora intatta testimonianza del suo glorioso passato.
Fonte: www.ilcastellodivalbona.com, mattinopadova.it.