ORIGINI DELLA FESTA

Il termine “Epifania”, di origine greca, che significa “manifestazione” sott’inteso della divinità, è stato utilizzato dalla tradizione cristiana per designare la prima manifestazione della divinità di Gesù Cristo, avvenuta in presenza dei re Magi.

Nella tradizione popolare però il termine Epifania, storpiato in Befana, ha assunto un significato diverso, andando a designare la figura di una vecchina particolare.

Anticamente, infatti, la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l’anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova.

Prima di morire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l’anno successivo.
In molte regioni italiane infatti, in questo periodo, si eseguono diversi riti purificatori simili a quelli del Carnevale, in cui si scaccia il maligno dai campi grazie a pentoloni che fanno gran chiasso o si accendono imponenti fuochi, o addirittura in alcune regioni si costruiscono dei fantocci di paglia a forma di vecchia, che vengono bruciati durante la notte tra il 5 ed il 6 gennaio.

“La Befana ha portato un po’ di carbone perché siete stati un po’ cattivi , però, ha portato anche i dolci perché dovete essere buoni”: erano queste le frasi che accompagnavano la mattina l’apertura delle calze dove, immancabilmente tra dolci, e fichi secchi, trovavano posto, oltre al carbone, anche cipolle, castagne, patate, mele, noci, noccioli e altri prodotti della terra.

Nella Befana si possono trovare, dunque, i presagi delle buone novità della primavera, la stagione da tutti attesa. Essi sono simboleggiati dai doni infilati nella calza di lana (un indumento, non scelto a caso, e, peraltro, fondamentale, nelle campagne, per affrontare il cammino e il lavoro dell’anno nuovo)

Oltre che in Italia troviamo il culto della Befana in varie parti del mondo: dalla Persia alla Normandia, dalla Russia all’Africa del Nord.

In tale culto, molti, rintracciano il mito della Dea genitrice primordiale, signora della vita e della morte, della rigenerazione della Natura.

Per altri, nella sua figura, la Befana riassume l’immagine della Dea antenata custode del focolare, luogo sacro della casa. E non è un caso se si serve, proprio dei camini, per introdurre l’ allegria nelle case, svolazzando con la sua fantastica scopa.

Se la notte tra il 5 e il 6 gennaio è speciale in Italia, perché si aspetta la simpatica vecchina, ecco cosa accade nel resto d’Europa.

In Francia, il giorno dell’Epifania si prepara un dolce speciale, la galette des rois, a base di mandorle, all’interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa per quel giorno il re o la regina della festa.

In Islanda, il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perchè da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. I festeggiamenti iniziano con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l’ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo (il primo Babbo Natale arriva l’11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, dal 25 dicembre in poi invece, ne va via uno al giorno). Tutto ha fine con un falò e fuochi d’artificio.

In Spagna, la sera del 5 gennaio i bambini attendono i doni dei Re Magi, ai quali scrivono anche letterine, e mettono davanti alla porta un bicchier d’acqua per i cammelli assetati, qualcosa da mangiare e una scarpa. In molte città si tiene un corteo durante il quale i Re Magi sfilano per le vie su dei carri riccamente decorati.

Anche in Germania i Re Magi sono protagonisti. Le persone di religione cattolica vanno a messa, mentre i bambini scrivono con dei gessetti “kmb“, l’acronimo dei nomi dei Magi, e il numero dell’anno in corso sui muri delle case, in segno ben augurante. Ma il 6 Gennaio non è un giorno festivo, si lavora come al solito e i bambini vanno a scuola.

In Romania, i bambini attendono l’arrivo dei re Magi e il 6 gennaio propongono racconti in cambio di qualche spicciolo.

In Ungheria, i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno di casa in casa portandosi dietro un presepe e in cambio ricevono qualche soldo.

In Russia, torna protagonista la Befana, chiamata “Babuschka”,

Fonte:http://archivio.gustosamente.it/article/epifania-la-festa-della-befana-storia-e-origini-della-festa

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