La leggenda si è tramandata negli anni grazie a numerose testimonianze, e anche se oggi ha perso molta dell’iniziale spinta propulsiva mantiene ancora un po’ del fascino misterioso che hanno tutte le storie sull’occulto.
Ma andiamo con ordine
All’inizio dell’Ottocento Villa Stuart era una delle più belle ville nobiliari che sorgevano sulle pendici di Monte Mario: come Villa Mellini, dove oggi sorge l’Osservatorio Astronomico, o Villa Miani, oggi sede di convegni e di rappresentanza.
Il suo aspetto però aveva subito varie modifiche col passare dei secoli. In particolare la ristrutturazione più importante fu quella realizzata nel Cinquecento dai fratelli Giovan Battista e Alessandro Siri, esponenti di una nobile famiglia ligure, che diedero alla residenza l’attuale conformazione: la resero più ampia e lussuosa, realizzarono il grande parco tutt’intorno e l’entrata introdotta da un vialetto con doppia fila di cipressi ai lati. Dopodichè la proprietà passò di mano in mano nel corso del tempo.
La posizione privilegiata la rendeva una delle dimore più appetite, eppure la famiglia dei Carpegna la mise in vendita neanche mezzo secolo dopo averla acquistata da Giacomo Francesco Edoardo Stuart, esponente della nobile casata inglese.
Ad acquistarla fu un’altra Stuart, seppur appartenente ad un ramo secondario della famiglia, la contessa Emmeline Bathurts de Castle Stuart.
Quindi, sul finire dell’800 la villa, eretta dagli Stuart d’Inghilterra un secolo prima, venne ereditata dalla contessa Emmeline Stuart, la quale era appassionata di occultismo e sedute spiritiche. Insieme a lei abitava il suo amante Lord Allen, il quale si interessò anche lui alla magia nera. La coppia divenne famosa per questo presso la nobiltà romana e il loro salotto si trasformò in un ritrovo per molti aristocratici interessati allo spiritismo, molto in voga a quell’epoca.
Ma erano i trascorsi di famiglia della donna ad inquietare. Il padre di Emmeline, Benjamin, era un diplomatico inglese che nel 1809 fu inviato dal governo a Vienna per una missione segreta. Così segreta che quando sparì non se ne seppe nulla fino a quando, una quarantina d’anni dopo, durante la demolizione di una vecchia locanda sulla via di Amburgo, fu rinvenuto uno scheletro con la testa fracassata che poi si appurò essere il suo.
Anche la sorella di Emmeline, Rosa, era morta in circostanze tragiche allorquando durante una cavalcata sul Tevere cadde nel fiume e fu inghiottita dai suoi flutti.
Probabilmente furono questi avvenimenti ad innescare in lei la passione per l’occultismo.
Una casa maledetta
Ma sembra che gli spiriti a Villa Stuart ci fossero per davvero, tanto che gli ospiti – terrorizzati – ritennero che era meglio smettere di evocarli. Anche perchè sembravano tutt’altro che benevoli. Ben presto si sparse la voce che quella era una casa maledetta e nessuno volle più frequentarla. Anche la servitù scappò, abbandonando la villa al degrado.
Pare però che la cosa sfuggì di mano alla contessa: gli onerosi compensi pagati per ospitare i più famosi medium europei ed il tempo dedicato alle sedute causarono l’abbandono completo della villa che venne abbandonata a se stessa, i domestici fuggirono a gambe levate, le visite dei nobili romani si diradarono fin quando i due inglesi rimasero soli in una casa al degrado e, a quanto pare, infestata dagli spiriti. Questo non giovò ovviamente alla salute mentale dei due, lui credeva di parlare con Lucifero in persona aggirarsi sulla Trionfale., lei vedeva di continuo i fantasmi del padre e della sorella.
Non solo. Un giorno anche Lord Allen scomparve senza lasciare traccia, si ipotizzò avesse anche lui abbandonato la contessa, anche se lei raccontava a qualche amica confidente che lui fosse morto ed il suo spirito ancora nella villa. Anni dopo alcuni operai alle prese con la ristrutturazione della villa trovarono lo scheletro di Lord Allen murato in un’intercapedine delle pareti in cantina. Come c’era finito? L’aveva murato vivo lei? Chi lo sa…
Da allora molti testimoni hanno raccontato di strane apparizioni, con tanto di figure eteree e fluttuanti che si aggiravano nel parco e passavano attraverso i muri.
Il casino degli spiriti
Poco distante dalla villa, poi, c’è un’altra casa avvolta dal mistero. Salendo per via Trionfale in direzione piazza Igea c’è infatti quella che un tempo era la residenza dei giardinieri. Ebbene pure lì sembra che in passato vi abbiano abitato dei fantasmi. Alcuni dicono minori, ma pur sempre “presenti”.
L’edificio fu ribattezzato “Casino degli spiriti” e a guardarlo la definizione sembra azzeccata, anche se i recenti interventi edilizi lo hanno reso più bello e moderno. Dalla strada, la casa si scorge appena dietro gli alberi.
Se poi si prosegue per qualche metro, sul muro che costeggia via Trionfale si può notare una piccola edicola con all’interno il dipinto di un crocefisso che sovrasta la dicitura in latino “In hoc signo vinces”, a memoria della battaglia di Ponte Milvio in cui Costantino – ispirato dalla visione di questa scritta in cielo affiancata da una croce – nel 312 ebbe la meglio su Massenzio. Che sia stata messa lì per domare le forze oscure?
Insomma, se siete in cerca di emozioni forti ne troverete a bizzeffe in questo posto. Se invece le storie di fantasmi non vi fanno dormire la notte ripetetevi che tanto è solo una leggenda. O no?
Fonti: Emmeline – i fantasmi di villa stuart; castelli infestati dai fantasmi in Italia