Oggi, qui, c’è piazza Vittorio Emanuele e di quelle porte ne è rimasta una: la Porta Alchemica, detta Magica, Ermetica o dei Cieli, ed è una suggestiva struttura in pietra che emana magia.
I simboli incisi sulla porta sono quelli classici dei libri di filosofia esoterica del tempo, mentre le epigrafi scritte in latino, son misteriose e ancora oggi soggetto di studi. Eccone alcune tradotte: “Il drago esperio custodisce l’ingresso del magico giardino e, senza (la volontà di) Ercole, Giasone non potrebbe gustare le delizie della Colchide.”, “Nostro figlio, morto, vive, torna re dal fuoco e gode del matrimonio occulto.”, “Se avrai fatto volare la terra al di sopra della tua testa con le sue penne tramuterai in pietra le acque dei torrenti.”, “Quando nella tua casa neri corvi partoriranno bianche colombe, allora sarai chiamato sapiente.”
Nessuna storia che riguarda l’alchimia potrebbe stare in piedi se non fosse accompagnata da una leggenda, e anche questa non è da meno: si narra che le iscrizioni misteriose siano state ispirate da un pellegrino che, nel giardino della villa, cercava una pianta capace di produrre l’oro. Quando il marchese di Palombara ne constatò le abilità, lo volle a lavorare nel suo laboratorio. Il mattino dopo, il pellegrino era scomparso, ma durante una sola notte aveva creato oro purissimo e una serie di appunti che sono stati in seguito scolpiti nella villa. Tutte le iscrizioni dovevano servire per contenere il segreto della pietra filosofale. Famosa e fascinosa tanto da essere citata anche in Tomb Raider, il videogame.
Oggi, la posizione della Porta non è la stessa del seicento, ma rimane comunque una testimonianza della magia che un tempo ricopriva Roma coi suoi misteri insondabili.
Fonti: https://www.bigodino.it/lifestyle/storie-di-fantasmi-italiani.html ; https://www.dailybest.it/viaggi/la-porta-alchemica-roma-luogo-piu-magico-della-capitale/